Miracolo a Fiorano! Fred Vasseur ammette di aver sbagliato qualcosa. Lui, l’uomo che trovava un colpevole diverso ogni volta, ha finalmente ammesso di aver commesso degli errori. Che sia l’inizio di una nuoiva era? Di sicuro in Ferrari sta cambiando qualcosa dal punto di vista della comunicazione. Dopo anni di porte chiuse in faccia agli infedeli si sono riviste persone che erano nell’elenco dei “ricercati” fino a poco tempo fa (c’ero finito anch’io qualche anno fa)… Si cerca un po’ di consenso in attesa di un anno difficilissimo e pieno di incognite…

Il Natale di casa Ferrari è stato una messa cantata con i celebranti rimasti senza voce per le troppe scuse raccontate durante la stagione. Fred Vasseur è arrivato a mangiare il panettone anche quest’anno, pur se avrebbe meritato solo carbone. Ma forse perché in questo periodo si è tutti un po’ più buoni e sinceri, finalmente ammette di aver commesso anche lui qualche errore.
Non accetta che si dia la colpa a Loic Serra per la Sf-25 rimandando ogni responsabilità al povero Cardile andatosene nell’estate del 2024, ma almeno riconosce di aver sottovalutato un paio di cose che proprio marginali non sono: “Ho sottovalutato l’impatto che avrebbe avuto Lewis dopo 20 anni in un altro team. Qui cambiava tutto, non solo il tempo o il cibo. Non voglio dire che fosse meglio o peggio rispetto a prima, ma tutto attorno a lui era diverso: i software, certi componenti, le persone. Un enorme cambiamento culturale che ho sottovalutato”. Meno male che si conoscevano da più vent’anni.
Ma Vasseur ammette un altro errore: “Quando ad aprile abbiamo deciso di sospendere gli sviluppi aerodinamici per pensare al 2026, scelta che ritengo ancora giusta, ho sottovalutato l’impatto che avrebbe avuto sulla squadra, piloti compresi. Sapere che avremmo avuto ancora 18 gare senza sviluppi aereo ha avuto un impatto psicologico negativo”.
Un altro errore lo sottolinea Jérôme d’Ambrosio, il suo braccio destro che l’italiano lo aveva imparato correndo in Italia: “Abbiamo fatto degli errori nella comunicazione lasciando crescere le aspettative attorno a noi dopo esser rimasti in lotta con la McLaren fino all’ultima gara del 2024 e poi con l’arrivo di Lewis che ha attirato altre attenzioni. La verità è che ad Abu Dhabi in quell’ultima gara la McLaren era già più veloce di noi…”.
È anche per questo che oggi l’atmosfera è molto diversa. Tutti volano basso, tutti parlano di grandi incertezze su quello che avverrà nel 2026 perché quando c’è un cambio regolamentare simile non puoi mai sapere che cosa aspettarti dagli avversari. “La differenza la farà quello che non vedremo, quello che sta sotto la carrozzerie della monoposto”, avverte Loic Serra, il responsabile del progetto, anche se lui preferisce parlare di gioco di squadra, di team e non di one man show.
Per la Ferrari 2026 Vasseur non avrà scuse. Se quest’anno è riuscito a dare le colpe della Sf-25 a Cardile, ora sa che questa la sua macchina. Anche se lui fa il furbo: “Sarà la prima Ferrari di Loic Serra, ma non la sua prima macchina perché in passato ne ha fatte tante”. Il gioco dello scaricabarile questa volta non funzionerà, anche se Fred prende tempo: “Non è detto che ci partirà in testa in Australia, lo sarà anche ad Abu Dhabi. Ci saranno margini di miglioramento, ma è ovvio che mi piacerebbe partire con un secondo di vantaggio. Nei primi test sarà importante accumulare chilometri, lavorare sull’affidabilità e poi calibrare bene le evoluzioni per non briciare subito il budget imposto dalle regole”.
L’appuntamento con la nuova monoposto è per il 23 gennaio in streaming. Poi dal 26 al 30 gennaio tutti in pista a porte chiuse a Barcellona. Ci saranno macchine laboratorio. I team potranno scegliere tre dei cinque giorni per girare: “Credo manderemo in pista subito Haas e Cadiillac con i nostri motori, poi proceremo il secondo giorno, ci fermeremo il terzo e chiuderemo in pista la settimana”, la previsione di Vasseur.


